Il cheratocono è una patologia non infiammatoria caratterizzata dal progressivo assottigliamento e deformazione della cornea, che diviene più curva e asimmetrica nella parte centrale (ectasia) fino ad assumere la forma di un cono. 

 Le cause della malattia non sono ancora del tutto chiare, ma è scientificamente provato che alla base vi è una degradazione delle fibre di collagene, che costituiscono l’impalcatura di sostegno e rinforzo della cornea, con conseguente perdita dei legami intermolecolari. Questi fenomeni di assottigliamento e deformazione, sono in genere ad evoluzione più accentuata nel giovane che nell’anziano, e possono proseguire per tutta la durata della vita. Negli stadi più avanzati, l’apice del cono corneale si può opacizzare, e raramente perforarsi. 

La deformazione corneale genera un astigmatismo irregolare solitamente miopico con progressiva e invalidante alterazione della vista. La prima misura per cercare di ridurre le conseguenze dell’ectasia corneale sulla visione consiste nel correggere con occhiali e con le lenti a contatto i difetti di vista, soprattutto l’astigmatismo, indotti dalla malattia. Si tratta di soluzioni spesso molto parziali, che sovente non riescono a garantire una qualità della vista atta a svolgere efficacemente le attività quotidiane. 

Il Cross-linking corneale si propone di affrontare questo problema. Esso ha maggiori possibilità di successo quando la cornea ha ancora sufficiente spessore, l’ectasia non si è ancora estesa in zona ottica e l’astigmatismo è correggibile con occhiali o lenti a contatto.

Il CXL utilizza sostanze fotosensibili per formare connessioni, o legami incrociati, tra le fibre adiacenti di collagene. Attualmente il cross-linking corneale (reticolazione) viene eseguito utilizzando la riboflavina (vitamina B2) e la luce ultravioletta (UV-A). La reticolazione (cross-linking) del collagene determina il consolidamento e l’aumento dell’intreccio e dei legami incrociati di tali fibre producendo un irrigidimento del tessuto corneale e un arresto della sua progressione. 

Lo scopo del trattamento terapeutico principale è quello di ottenere l’irrigidimento o rinforzo strutturale della cornea per impedire al cheratocono di progredire verso il peggioramento, e forse anche di ottenere un eventuale miglioramento refrattivo attraverso il risultato di un appiattimento parziale dell’apice del cheratocono nel tempo.

E importante sapere e capire che il trattamento terapeutico  del cheratocono con CXL non è una cura risolutiva, poiché la distorsione corneale rimane anche dopo il trattamento. Piuttosto, il trattamento terapeutico mini invasivo del cross-linking corneale punta a rallentare o addirittura ad arrestare la progressione della malattia. Il CXL può essere effettuato mediante rimozione dell’epitelio corneale (CXL EPI-OFF) e senza la rimozione dell’epitelio corneale (CXL EPI-ON).

Al termine delle procedure epi-off è necessario applicare una lente a contatto morbida terapeutica(non nel caso di EPI-ON) e, sia nel caso di EPI-ON che di EPI-OFF, impostare una terapia topica antibiotico-steroidea. La lente a contatto viene rimossa dal medico oculista entro 3-5 giorni. 

Con qualsiasi protocollo utilizzato è comune nei primi giorni avvertire sensazione di occhio acquoso, di visione sfocata, di sensazione di corpo estraneo. Le palpebre potranno apparire gonfie e l’occhio arrossato. Se prima del trattamento si utilizzava una lente a contatto, se ne potrà riprendere l’uso solo dopo autorizzazione del medico oculista. Potrebbe essere necessario dopo il trattamento cambiare gli occhiali e le lenti a contatto. Sarà necessario seguire scrupolosamente la terapia prescritta per tutto il tempo necessario indicato dal medico oculista. 

Per ulteriori informazioni si rimanda al sito SOI(SOCIETA’OFTALMOLOGICA ITALIANA):

https://www.sedesoi.com/ci_cornea.php?area=consensi&pagina2=ci6&pagina3=schede