Alcune patologie, come la degenerazione maculare legata all’età, la retinopatia diabetica,
l’occlusione della vena centrale della retina possono determinare una maculopatia con riduzione
della capacità visiva. Tale riduzione deriva dalla crescita di vasi sanguigni anomali all’interno
dell’occhio oppure dal fatto che i vasi sanguigni dell’occhio sono danneggiati. Sia i vasi sanguigni
anomali che quelli danneggiati lasciano fuoriuscire del liquido che è responsabile della riduzione
della vista. Si può notare una riduzione della visione centrale, uno sfuocamento delle parole nella
lettura, un’area scura al centro del campo visivo(scotoma) e una distorsione delle linee
dritte(metamorfopsia). Per evidenziare e quantificare tale liquido sono utili esami diagnostici quali
la Fluorangiografia(FAG), l’Angiografia al verde di indocianina(ICGA), e la Tomografia a
coerenza ottica(OCT). Al fine di determinare il riassorbimento di questo liquido ed il conseguente
recupero della capacità visiva sono utili le iniezioni intravitreali. Tali iniezioni si effettuano
all’interno dell’occhio, a circa 3,5-4 mm dal limbus, per via transcongiuntivale, cioè nella parte
bianca dell’occhio e permettono di iniettare un farmaco che agisce sia bloccando la formazione e
l’azione dei vasi sanguigni anomali, sia aiutando ad arrestare la fuoriuscita dei liquidi. In tal modo
si può ottenere un soddisfacente recupero della capacità visiva. Esistono diversi farmaci che è
possibile iniettare per via intravitreale, il chirurgo sceglierà in base alla situazione clinica ed alla
patologia di base quello più indicato.
L’occhio viene anestetizzato mediante l’uso di collirio, l’intervento viene effettuato in posizione
supina, in un ambiente chirurgico sterile (sala operatoria) e con il microscopio, previa disinfezione
della cute perioperatoria e della congiuntiva. Prima di lasciare il centro chirurgico viene consegnato
un foglio con le istruzioni dei farmaci da utilizzare. Il recupero dell’acuità visiva è progressivo ma
può anche essere scarso o incompleto. Tale recupero può essere solo transitorio e il visus può
peggiorare dopo un periodo variabile di tempo dall’intervento chirurgico. Il paziente deve ricordarsi
che dovrà sottoporsi a periodici controlli dall’oculista nei mesi e negli anni successivi all’intervento
perchè è possibile una riattivazione della malattia tale da rendere necessaria la ripetizione
dell’iniezione intravitreale.
Per ulteriori informazioni si rimanda al sito SOI(SOCIETA’ OFTALMOLOGICA ITALIANA):
https://soiweb.com/ci_vitreo.php?area=consensi&pagina2=ci9&pagina3=schede