La ptosi è l’abbassamento della palpebra superiore oltre il livello considerato normale. L’abbassamento della palpebra determina una riduzione del campo visivo e nel bambino, nelle prime fasi di sviluppo, può costituire un impedimento allo sviluppo della funzione visiva.
La ptosi può essere congenita, a volte bilaterale, ed è causata da una distrofia del muscolo preposto all’elevazione della palpebra.
La ptosi può essere acquisita ed è causata di solito da involuzione senile del tendine del muscolo elevatore, da paralisi del terzo nervo cranico, dalla miastenia, da miopatie e da traumi.
L’intervento viene eseguito in un ambiente sterile (sala operatoria), normalmente in anestesia locale e nell’infanzia in anestesia generale. L’intervento chirurgico ha lo scopo di migliorare la funzionalità della palpebra. È possibile eseguire interventi di rinforzo del muscolo elevatore, di riposizionamento e avanzamento del suo tendine (aponeurosi) o di sospensione della palpebra al muscolo frontale. Le diverse opzioni chirurgiche sono in relazione al tipo di ptosi e al grado di funzionalità del muscolo che eleva la palpebra. Dopo l’intervento possono essere applicati un bendaggio lievemente compressivo o del ghiaccio per alcune ore. Le suture vengono rimosse generalmente tra il sesto e il dodicesimo giorno dopo l’intervento. È necessaria una terapia con colliri e pomate per 2 settimane .
Per ulteriori informazioni si rimanda al sito SOI(SOCIETA’ OFTALMOLOGICA ITALIANA):


https://soiweb.com/ci_palpebre.php?area=consensi&pagina2=ci4&pagina3=schede