L’Nd:YAG laser viene impiegato ambulatorialmente per trattare:

– la cosiddetta “ cataratta secondaria”: è una conseguenza frequente dell’intervento di cataratta , caratterizzata dalla progressiva opacizzazione della capsula che contiene la lente intraoculare
artificiale (che sostituisce il cristallino, la lente naturale contenuta nel nostro occhio). La comparsa di questo appannamento determina una progressiva riduzione della vista e una difficoltà nell’effettuare l’esame del fondo oculare. Essa avviene in circa il 30% dei casi negli anni seguenti all’operazione della cataratta  e si può manifestare anche dopo pochi mesi dall’intervento  Utilizzando l’Nd:YAG Laser si fora la capsula posteriore divenuta opaca, creando una via di passaggio per la luce: in tal modo si può eliminare l’appannamento visivo. Questo è possibile perché, quando ci si opera di cataratta, si mantiene l’involucro esterno del cristallino naturale, una sorta di sottile membrana all’interno del quale viene poi inserita la lente artificiale. Per ulteriori informazioni si rimanda al sito SOI(SOCIETA’OFTALMOLOGICA ITALIANA): https://soiweb.com/ci_cristallino.php?area=consensi&pagina2=ci8&pagina3=schede

-il glaucoma ad angolo stretto: la riduzione dell’ampiezza dell’angolo irido corneale causa un incremento della pressione intraoculare. La particolarità del glaucoma ad angolo stretto è che in determinate condizioni (lettura protratta, emozioni imprecise, permanenza al buio, uso di farmaci locali o generali che dilatano la pupilla), a causa di una chiusura d’angolo acuta, può scatenarsi un attacco di glaucoma acuto, evento molto grave che può portare ad una notevole compromissione, non reversibile, della funzione visiva. L’attacco di glaucoma acuto è caratterizzato da un violento dolore in regione orbitaria, spesso associato a nausea e notevole abbassamento della vista. La terapia laser sull’iride nel glaucoma ha lo scopo di modificare la conformazione iridea e così migliorare la circolazione ed il deflusso dell’umore acqueo dall’occhio. Attraverso l’Nd:YAG Laser si praticano uno o più fori sull’iride che permettono di facilitare il deflusso dell’umor acqueo e, quindi, di ridurre la pressione intraoculare. Per ulteriori informazioni si rimanda al sito SOI(SOCIETA’OFTALMOLOGICA ITALIANA):

https://soiweb.com/ci_glaucoma.php?area=consensi&pagina2=ci7&pagina3=schede

-le forme di glaucoma primario ad angolo aperto: si può utilizzare l’Nd:YAG laser
per trattare una struttura dell’occhio, chiamata trabecolato, che serve al deflusso dell’umor acqueo  (SLT Selective Laser Trabeculoplasty). Questo trattamento è raccomandato in quelle
forme di glaucoma refrattarie alla terapia medica (che non rispondono più alla terapia classica con i colliri): consiste nel colpire con diversi spot laser il trabecolato stesso, per cui il liquido contenuto
nel bulbo può defluire più facilmente e la pressione all’interno dell’occhio si riduce. L’intervento è ambulatoriale e può essere ripetuto per esaurimento tardivo dell’efficacia.

 Per ulteriori informazioni si rimanda al sito SOI(SOCIETA’OFTALMOLOGICA ITALIANA):

https://soiweb.com/ci_glaucoma.php?area=consensi&pagina2=ci7&pagina3=schede

A chi si sottopone al trattamento (previa firma del consenso informato) vengono instillate gocce anestetiche nell’occhio per evitare il dolore. Successivamente l’oculista impiega una lente per osservare meglio la zona da operare e, quindi, utilizza una mira luminosa per indirizzare
correttamente il laser sulle strutture che devono essere forate. Durante il trattamento si può avvertire un leggero fastidio all’occhio. Al termine viene generalmente instillato un collirio
antinfiammatorio. Sono necessari ulteriori controlli medico-oculistici nei giorni successivi all’operazione. Le terapie che vengono prescritte dopo l’intervento sono a base di colliri antinfiammatori e ipotonizzanti (da instillare per sette-dieci giorni dopo il laser, riducono la pressione oculare). L’effetto collaterale più frequente, ma anche meno grave, è l’arrossamento dell’occhio causato dalla lente che il medico oculista ha utilizzato durante il trattamento (facendola entrare in contatto con la superficie oculare); questo problema può comunque risolversi spontaneamente nell’arco di pochi giorni. Durante il trattamento si possono verificare dei lievi sanguinamenti, che però, in genere, si risolvono nell’arco di pochi minuti. Una complicanza possibile è, inoltre, la comparsa di rotture periferiche della retina a seguito del trattamento laser per l’opacizzazione (secondaria) del cristallino. Rara evenienza è, infine, la formazione di un edema maculare, che di solito si risolve spontaneamente.